C’è un grave e grosso problema nella nostra comunità, la comunità italiana, che non si risolve con la banale affermazione che “la madre dei cretini è sempre incinta..” anche perchè non è la madre il problema, sono i leaders politici che istigano all’odio, non serve fare nomi, tutti sappiamo chi sono e ne conosciamo anche le losche e malvagie motivazioni.
Potrebbe essere il nostro più grande desiderio contrastarli, ma, purtroppo, noi semplici cittadini non ne abbiamo gli strumenti necessari. Il solo pensiero che nella nostra comunità ci sia una componente razzista o omofoba mi turba e credo che turbi la maggioranza degli italiani.
L’unica soluzione è l’emarginazione dei leaders dei cretini e la lo9ro esclusione da qualsiasi confronto, siano essi maggioranza o opposizione. Le loro farneticazione, però, fanno notizia ed i media riservano loro molto spazio e ne diventano strumento di promozione e diffusione senza rendersi conto che, in questo modo, rinunciano alla loro funzione, quella di fare informazione. Le opinioni, e, in particolare, quelle contro la pacifica convivenza, non sono informazione e la loro non diffusione è un principio che dovrebbe essere parte del codice deontologica del giornalismo.
Impedirne la diffusione non è censura, non è violazione dell’art. 21 della Costituzione, quello che afferma la libertà di pensiero e di sua manifestazione, poiché ogni libertà ha un limite, quello di violare o impedire le altrui libertà e diritti.
Lo affermava anche la prima “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” [1]
Impedire le opinioni malvagie, quelle che sono espressione del piacere nel fare il male, è rispetto della nostra Costituzione che non è solo antifascista, è anche antirazzista, anti-omofobia e anti tutto quello che è causa di discriminazione.
L’episodio del murales vandalizzato è figlio della campagna di odio
Non è la violazione dell’art. 21 della Costituzione, quello della libertà di pensiero e della sua manifestazione, è la tutela di tutto l’impianto della costituzione e dei diritti fondamentali perchè
Concludo citando la frase di un personaggio di cui non voglio fare il nome perché per i cretini sarebbe un ulteriore motivo di dileggio e di istigazione all’odio: “Fino a quando il colore della pelle non sarà considerato come il colore degli occhi noi continueremo a lottare”.
Finché non saremo una comunità laica, che non è solo una questione religiosa, è il superamento di ogni faziosità conseguente alla diverse opinioni, non saremo una nazione e saremo servi di qualcun altro.