Paolo Rossi negli anni 90 raccontava un sogno, un sogno all’incontrario, quello di un mondo all’incontrario della realtà. Un mondo, in quegli anni, che era la negazione dei più elementari principi della convivenza, dell’uguaglianza, del senso civile e civico, in particolare da parte della politica, e che continua ad esserlo.
Erano gli anni di tangentopoli e la politica, quella degli affari e della corruzione, crollava sotto l’azione della magistratura.
Ma, veramente stava crollando? Il mondo si stava capovolgendo e quello che era l’incontrario si sarebbe raddrizzato e le cose avrebbero cominciato a funzionare nella giusta maniera?
Una chimera, un’utopia! La politica si è solo raffinata, ha cambiato vestito e la sovranità del popolo, quella sancita dall’articolo uno della nostra Costituzione è diventata la sovranità dell’economia o, meglio, della finanza. Proprio in quegli anni si è avviato il processo di privatizzazione anche dei Beni Comuni.
Hanno venduto lo Stato al mondo degli affari! Negli anni successivi la nuova sovranità si è solo rafforzata e la personalizzazione della politica, ossia la politica teatro, anzi, la politica “burlesque” ha preso il sopravvento.
Importante, per l’attuale politica, sono le parole, anche al vento, i fatti o gli atti con contano nulla.
Tutti, politici, economisti, opinionisti, parlano del niente e l’economia che, in un mondo normale e non capovolto, è governata dalla politica ha cominciato a governare la politica.
Questa è la vera causa del caro energia, delle tariffe dei servizi pubblici sempre più alte, della sanità che chiude ospedali e pronti soccorsi per consegnarli alla finanza, della scomparsa, in molte zone, dei medici di base. Questa è la causa di un’inflazione che molti politici denunciano essere un fiscalità aggiuntiva ed iniqua per i redditi più bassi.
Vero, ma dirlo non serve a nulla, bisogna intervenire per ridurla e riportarla ad un livello inferiore, sotto quel 2% che comunemente viene considerato normale e fisiologico.
Come si fa? Bisogna bloccare le speculazioni e ridurre il costo dei servizi alla persona, cioè quelli che hanno una funzione sociale e non economica, ma le teorie economiche, quelle che governano il sistema non lo consentono.
Gli affari sono affari, hanno le loro regole che non possono essere messe in discussione, forse non si vuole.
Per fortuna c’è la BCE e la sua presidente, Christine Lagarde, che ha introdotto il meccanismo per la riduzione dell’inflazione, quello dell’aumento dei tassi di interesse di riferimento.
Il mondo, però, continua ad essere capovolto, la soluzione resta un sogno all’incontrario.
L’inflazione può essere ridotta con l’aumento dei tassi di interesse ma solo quando la domanda è superiore all’offerta perchè, provocando, un aumento dei prezzi, viene contratta.
Quando l’inflazione è dovuta a cause esogene che provocano direttamente ed indirettamente gli aumenti dei prezzi dell’offerta, cioè dei beni e servizi, produce l’effetto esattamente contrario. Le rate dei mutui aumentano, le imprese che, nella gestione, ricorrono all’indebitamente hanno un maggior costo finanziario che viene inevitabilmente trasferito sui beni e servizi prodotti.
Il mercato e la concorrenza riescono ad evitare o a contenere gli aumenti dei prezzi ma questo vale solo per le imprese, quelle vere, non per le multinazionali e le multiutility, che operano in regime di monopolio o con posizione dominante, per le quali, avendo prezzi e tariffe praticamente bloccati, sui quali il mercato non ha influenza, registreranno maggiori profitti.
Nel 2011 gli italiani si sono espressi, in occasione del referendum, per l’eliminazione, dai servizi pubblici, della remunerazione del capitale investito, cosa che poi, la politica ha ignorato e snobbato confermandola, e, grazie ai metodi tariffari di ARERA, sarà proprio l’aumento dei tassi imposto da Christine Lagarde, ad incrementarla ulteriormente aggiungendosi alla speculazione e aumentando ulteriormente le tariffe per gli utenti.
Del resto, John Davison Rockefeller, influente capitalista e liberista americano, affermava che “Il modo per far soldi è di comprare quando il sangue scorre per le strade”, ovviamente una politica asservita alla finanza non può che avallare la sua tesi.
Non è un sogno all’incontrario è il mondo politico ed economico che funziona all’incontrario, il sogno è quello che si capovolga, ma sarà possibile?