Nel 2013 viene promulgata una legge importante con l’obiettivo di promuovere la partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa favorendo il controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
La partecipazione ed il controllo si esercitano attraverso il diritto di accessibilità totale ai dati e ai documenti della pubblica amministrazione con la sola limitazione di dati e documenti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti come quelli, ad esempio, riferiti alla sicurezza pubblica, all’ordine pubblico e alla sicurezza nazionale, senza alcuna limitazione in quanto alla legittimazione del richiedente e senza indicazione della motivazione.
È un diritto, quello riconosciuto a tutti i cittadini, molto ampio che, però, molto spesso gli Enti cui viene rivolta la richiesta tendono a non rispettare magari con motivazioni che chiamare imbarazzanti è un eufemismo.
Dopo l’assemblea soci del 08.11.2022 di Lario Reti Holding, società che rientra tra quelle obbligate a garantire l’accesso civico, ho richiesto copia del verbale dell’assemblea e del piano industriale approvato nella stessa occasione. Per quanto riguarda il verbale, essendo all’ordine del giorno la distribuzione di un dividendo straordinario richiesto da alcuni Sindaci volevo sapere chi ne aveva fatto richiesta e chi l’aveva approvato.
Si trattava, in fondo, dell’esercizio del controllo sull’utilizzo delle risorse pubbliche e la mia intenzione era quella di informare chi ha contribuito alla formazione dell’utile con le bollette di luce e gas.
Il 25.11 ricevo risposta alla mia richiesta con allegato il piano industriale mentre il verbale dell’assemblea non viene trasmesso rientrando, secondo la società, nei casi
di esclusione previsti dall’art.5 bis c.2 lett. c) del d.lgs.n.33/2013 – la norma sul diritto di accesso agli atti citata all’inizio – ulteriormente specificando che la “Procedura di gestione dell’accesso generalizzato”, regolamento interno, al paragrafo 4.4 lett. b) prevede che siano in ogni caso sottratti all’accesso generalizzato “i verbali delle riunioni del Comitato di Indirizzo e Controllo, Consiglio di Amministrazione, Assemblea dei Soci, Collegio Sindacale e Organismo di Vigilanza”.
di esclusione previsti dall’art.5 bis c.2 lett. c) del d.lgs.n.33/2013 – la norma sul diritto di accesso agli atti citata all’inizio – ulteriormente specificando che la “Procedura di gestione dell’accesso generalizzato”, regolamento interno, al paragrafo 4.4 lett. b) prevede che siano in ogni caso sottratti all’accesso generalizzato “i verbali delle riunioni del Comitato di Indirizzo e Controllo, Consiglio di Amministrazione, Assemblea dei Soci, Collegio Sindacale e Organismo di Vigilanza”.
Stabilito che nessun regolamento interno all’Ente può fissare limitazioni diverse da quelli previste dalla legge, l’esclusione generalizzata di tutti i verbali degli organi sociali non è legittima.
Il richiamo all’esclusione prevista dall’art. 5-bis, comma 2 lett. c), assume connotazioni quasi grottesche nel senso che provocano sia ilarità che indignazione.
La norma citata da Lario Reti Holding, testualmente, esclude dall’accesso civico: “gli interessi economici e commerciali di una persona fisica o giuridica, ivi compresi la proprietà intellettuale, il diritto d’autore e i segreti commerciali”.
Poiché l’assemblea soci di Lario Reti Holding è composta da 87 Sindaci in rappresentanza dai rispettivi Comuni e dall’Ufficio d’Ambito di Lecco, Azienda Speciale ente strumentale della Provincia, ho difficoltà ad individuare interessi economici e commerciali di una persona fisica, cioè privati.
Ho voluto segnalare l’episodio perchè questa deriva e prepotenza, oltre che arroganza, della politica mi sta molto preoccupando e non riesco a capire dove ci porterà.
Non sono più sufficienti il caro bollette e un inflazione che stanno distruggendo il Paese, affrontati con le parole e non con fatti concreti, la politica, per ingannare e confondere, nasconde anche documenti che secondo il principio della trasparenza dovrebbero essere pubblici. Questo per la logica inaccettabile che il cittadino non deve sapere.
Del resto anche le tariffe dell’acqua, approvate il 4 ottobre scorso con consistenti aumenti, hanno queste caratteristiche ma grazie all’accesso civico ho potuto analizzarle e a breve ne fornirò un dettaglio dei costi non inerenti il servizio e che impropriamente vengono fatti pagare agli utenti.
Quando finirà questa occupazione autoreferenziale dei Beni Comuni? I cittadini non sono solo dei “bancomat” dalle cui tasche, sempre più vuote, prelevare magari nascondendo la mano, cioè con tariffe alte ed un sistema finanziario che produce utili dai quali prelevare dividendi.